CREDEVAMO che il pericolo fosse giallo. Invece è bianco. Bianco come il latte in polvere contaminato della Cina, diventato più bianco e corposo grazie alla melamina, una sostanza chimica usata per produrre colla, plastica e fertilizzanti. Quel latte 'alla colla' provoca danni renali e può essere fatale ad un neonato: quattro piccoli cinesi (cifra ufficiale) ci hanno già rimesso la vita, altri 13mila sono tuttora ricoverati per cure, 104 sono in condizioni gravi.
E solo ieri abbiamo scoperto che ben 53mila bambini hanno dovuto essere curati per aver ingerito quel latte criminale. Un’altra indiretta conferma che i guai erano cominciati prima dei Giochi Olimpici di Pechino, in omaggio ai quali ogni scandalo è stato messo a tacere. Ora invece ha raggiunto proporzioni mondiali. Tutti corrono ai ripari. Ieri i ministri europei dell’agricoltura e della sanità ne hanno parlato ad Annecy, nella Savoia francese. Oggi a Roma si tiene un vertice con i carabinieri dei Nas, convocato dalla sottosegretaria alla salute Francesca Martini. A Taiwan hanno bloccato l’import dalla Cina mentre in Giappone si ritirano dal mercato prodotti derivati dal latte per i quali sarebbe stato usato il latte in polvere cinese avariato. Quella polvere bianca potrebbe essere stata venduta da intermediari anche ad altre industrie alimentari.
[...]
Solo il giorno prima la Nestlé, da Ginevra, aveva assicurato: «Nessun nostro prodotto è fatto con latte contaminato». Il gigante alimentare aveva reagito così alle notizie di un giornale locale che aveva rivelato i risultati di alcuni controlli. Ieri, con il ritiro del prodotto, l’ammissione parziale di Nestlé: "C’erano dosi di melamina minime, 25 volte inferiori ai limiti prescritti dalla Ue". Ma perché? Ci può stare la melamina nel latte anche a dosi minime? Il pericolo bianco è solo cinese?
E solo ieri abbiamo scoperto che ben 53mila bambini hanno dovuto essere curati per aver ingerito quel latte criminale. Un’altra indiretta conferma che i guai erano cominciati prima dei Giochi Olimpici di Pechino, in omaggio ai quali ogni scandalo è stato messo a tacere. Ora invece ha raggiunto proporzioni mondiali. Tutti corrono ai ripari. Ieri i ministri europei dell’agricoltura e della sanità ne hanno parlato ad Annecy, nella Savoia francese. Oggi a Roma si tiene un vertice con i carabinieri dei Nas, convocato dalla sottosegretaria alla salute Francesca Martini. A Taiwan hanno bloccato l’import dalla Cina mentre in Giappone si ritirano dal mercato prodotti derivati dal latte per i quali sarebbe stato usato il latte in polvere cinese avariato. Quella polvere bianca potrebbe essere stata venduta da intermediari anche ad altre industrie alimentari.
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Solo il giorno prima la Nestlé, da Ginevra, aveva assicurato: «Nessun nostro prodotto è fatto con latte contaminato». Il gigante alimentare aveva reagito così alle notizie di un giornale locale che aveva rivelato i risultati di alcuni controlli. Ieri, con il ritiro del prodotto, l’ammissione parziale di Nestlé: "C’erano dosi di melamina minime, 25 volte inferiori ai limiti prescritti dalla Ue". Ma perché? Ci può stare la melamina nel latte anche a dosi minime? Il pericolo bianco è solo cinese?
quotidiano.net - Roma, 23 settembre 2008