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17 luglio 2012

Coldiretti, stop pesce fresco per il 'fermo pesca'

Stop al pesce fresco in grigliate e fritture per l'avvio del fermo pesca che ha bloccato le attivita' della flotta italiana per favorire il ripopolamento del mare. A darne notizia e' Coldiretti ImpresaPesca nel sottolineare che il fermo pesca e' partito oggi dall'Adriatico e interessa inizialmente la parte che va da Trieste a Rimini fino al 27 agosto per 43 giorni consecutivi. Dopodiche' - sottolinea la Coldiretti - si tornera' in mare ma - precisa la Coldiretti - nelle dieci settimane successive alla ripresa l'attivita' sara' pero' limitata a tre giorni, come gia' lo scorso anno. Il fermo e' una necessita' per salvare il settore, anche se dolorosa per le vacanze, con il venir meno del pesce del Nord Adriatico in un momento in cui - sostiene impresa pesca Coldiretti - anche per effetto del grande caldo si registrano consumi in aumento del 15 per cento e prezzi contenuti. Il rischio e' - precisa Impresapesca Coldiretti - di ritrovarsi nel piatto, soprattutto al ristorante, prodotto straniero o congelato se non si tratta di quello fresco Made in Italy proveniente dalle altre zone dove in questo momento non e' in atto il fermo pesca (Tirreno e Sud Adriatico). Infatti da Pesaro a Bari - conclude la Coldiretti - l'interruzione dell'attivita' di pesca iniziera' infatti dal 6 agosto fino al 17 settembre mentre da Brindisi a Imperia dal 3 settembre al 2 ottobre mentre nelle regioni Sardegna e Sicilia l'interruzione ha durata di almeno trenta giorni ma e' disposta con provvedimento regionale. (AGI) - Roma, 16 lug. -

09 luglio 2012

Nuove regole per la sicurezza alimentare dal Codex

Dalle Nazioni Unite arrivano nuove norme riguardanti la sicurezza alimentare, coinvolgono alcuni alimenti in particolare: melamina (contenuta nel latte in polvere per neonati); molluschi, meloni e fichi secchi. Inoltre sono state date indicazioni circa l’etichettatura dei prodotti e l’istituzione, nei prossimi anni, di un sistema di standard di sicurezza alimentare che coinvolga tutti gli Stati. La melamina viene utilizzata per aumentare il contenuto proteico di alcuni alimenti, ma ad alte concentrazioni può diventare letale. Nel 2010 la commissione del Codex ha introdotto un livello massimo di 2 mg/Kg per gli alimenti per neonati e 2.5 mg/Kg per altri alimenti. Adesso tale lkimite è stato abbassato ulteriormente a 0.15 mg/Kg negli alimenti per lattanti. Per ciò che riguarda la frutta secca le nuove norme riguardano le aflatossine, tossine prodotte dalle muffe e tossiche se concentrate. L’ONU ha quindi stabilito un limite di 10 mg/Kg nei fichi secchi, oltre a stabilire la procedura per effettuare le analisi degli alimenti. Il melone, molto apprezzato in questo periodo e venduto spesso in fette, una volta aperto può essere un ottimo rifugio per le colonie batteriche che si annidano nella sua polpa. È stato quindi deciso che appena tagliato deve essere conservato, avvolto e poi conservato e distribuito a una temperatura uguale o inferiore a 4°C, inoltre le lame del coltello utilizzato per tagliarlo devono essere disinfettate regolarmente. Per ciò che riguarda l’igiene alimentare di molluschi, cozze, ostriche e altri frutti di mare sono state stabilite delle procedure di controllo food-borne viruses dal momento che i virus, a differenza dei batteri, sono molto più resistenti. È proprio da questi alimenti, se non controllati o mal conservati, che si può contrarre l’epatite A. Il principale luogo di contaminazione sono le acque di coltivazione, ed è propri qui che verranno effettuati i maggiori e più severi controlli. Tali decisioni sono state prese nel corso dell’incontro della Commissione Codex Alimentarius tenutosi dal 2 al 7 luglio a Roma e alla quale hanno partecipato 600 delegati in rappresentanza di 184 paesi. (09.07.2012 http://news.pmiservizi.it/news/sicurezza-news/nuove-regole-sicurezza-alimentare-codex.html)