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28 aprile 2008

OLIO SEMI UCRAINO, CONTAMINATE 40.000 TONNELLATE


Importato da febbraio a marzo, probabile frode e non incidente.

Sono 40.000 le tonnellate di olio di semi di girasole contaminato con oli minerali che sono state importate dall'Ucraina nell'Ue, dal 6 febbraio al 18 marzo, con sette diversi carichi giunti via mare e destinati a Francia, Spagna, Olanda e Italia. Lo hanno affermato, oggi a Bruxelles, diverse fonti della Commissione Ue e del Fediol, la confederazione europea delle industrie degli oli vegetali, che hanno anche espresso forti dubbi sulla possibilità che la contaminazione possa essere accidentale, considerando probabile, invece, che si tratti di una vera e propria frode.
La contaminazione sarebbe volontaria per due ragioni: innanzi tutto la presenza di oli minerali è troppo alta e troppo uniformemente diffusa per essere il risultato di una contaminazione accidentale dovuta, per esempio (secondo una delle ipotesi fatte nei giorni scorsi), all'uso di navi che in precedenza avevano trasportato idrocarburi; in secondo luogo, secondo quanto ha riferito oggi a Bruxelles una fonte del Fediol, le stesse autorità ucraine avrebbero individuato la contaminazione nelle partite di olio di semi di girasole sul territorio nazionale, e dunque prima dell'esportazione e del trasporto marittimo dell'olio.
Le partite contaminate già individuate sono state o saranno presto ritirate dal mercato, mentre secondo una fonte Ue sarebbero in corso ulteriori accertamenti su alcuni altri carichi giunti dall'Ucraina tra febbraio e marzo: finora, non sarebbe stato trovato alcun caso di contaminazione nelle importazioni precedenti il 6 febbraio, mentre le stesse autorità di Kiew avrebbero sospeso le esportazioni dopo il 18 marzo, a causa di una penuria alimentare nel Paese. A partire dal mese di aprile poi, tradizionalmente, l'olio di semi di girasole importato in Europa proviene dall'Argentina e non più dall'Ucraiana.
L'olio di semi contaminato, che non era ancora stato raffinato, potrà essere destinato a usi industriali dopo essere stato ritirato dal mercato, garantendo che non entri nella catena alimentare, hanno affemrato le fonti del Fediol.
Resta da chiarire come mai il sistema di allerta rapido sia stato attivato solo mercoledì scorso, dalla Francia, a più di due mesi dall'arrivo dei primi carichi contaminati in Europa, e perché l'Ucraina non abbia ancora inviato le informazioni richieste all'Ue.

Bruxelles, 28 apr. (Apcom)

Un sms per sapere cosa bevi


Servizio attivato dal Consorzio Chianti classico sui vini Gallo Nero docg

Un sms dal cellulare e sai cosa bevi. Se il vino della tua bottiglia è un Gallo Nero docg, se i dati riportati nell´etichetta - cantina, annata e grado alcolico - sono certificati. Basta digitare il numero 366-3333603, inviare i dati della fascetta rosa di ogni bottiglia (ad esempio aag 598222, e di seguito il formato, se bordolese 750) e attendere l´sms di conferma a quanto scritto nell´etichetta. E addio alle sofisticazioni per le bottiglie del Consorzio Chianti Classico, con un semplice messaggio in tempo reale al costo di 0,15 euro. Il collegamento in rete con la banca dati dei "Classici" imbottigliati dal 2004, offre la certificazione di 40 milioni di bottiglie prodotte ogni anno da 345 aziende (su 597) che imbottigliano il celebre marchio. Il servizio, possibile anche sul portale del Consorzio, è stato presentato ieri alla Stazione Leopolda, a «Chianti Classico Collection" dedicata all´anteprima 2007, alle annate 2006 e 2005. «500 vini in degustazione che raccontano di 7 mila ettari di vigneti e una produzione annua di 300 mila ettolitri di vino - ha sottolineato il presidente Marco Pallanti - e il 30% della produzione verso gli Usa». La manifestazione prosegue oggi con un migliaio di operatori vitivinicoli nazionali e internazionali.

(Mara Amorevoli)

23 aprile 2008

OLIO CONTRAFFATTO, 39 ARRESTI DEI CC-NAS


Gli arrestati, a vario titolo, sono accusati di associazione a delinquere finalizzata alla truffa, alla frode in commercio, alla contraffazione e alla commercializzazione di sostanze alimentari preparate in modo pericoloso per la salute pubblica. Secondo quanto emerso dalle indagini dei carabinieri, vi erano quattro gruppi, tutti di Cerignola, dediti alla preparazione e alla commercializzazione dell'olio contraffatto. Olio che sarebbe giunto sulle tavole degli italiani e dei mercati esteri, in particolare Germania, Svizzera e America se non fosse stato sequestrato dai militari nel corso delle indagini durate dal 2006 al 2007. L'olio di semi arrivava dagli Stati Uniti d'America: poi i gruppi provvedevano a trasformarlo in olio di oliva aggiungendo qualche goccia di clorofilla per il colore e qualche grammo di betacarotene per confondere il gusto. Nei gruppi criminali c'erano personaggi che fabbricavano le false etichette, applicate poi sulle bottiglie in vetro o sulle lattine acquistate da una ditta di Modugno che e' stata posta sotto sequestro. Sequestrate anche due ditte di trasporti di Cerignola che provvedevano a trasportate l'olio in ogni parte d'Italia. Secondo quanto accertato, la sofisticazione avveniva in locali e casolari fatiscenti nelle campagne di Cerignola o in alcuni opifici che sono stati sequestrati. In particolare i sigilli sono stati posti all'oleificio Sinerchia di Cerignola e Vaira di Foggia. Al gruppo un litro di olio contraffatto costava meno di 80 centesimi e che veniva venduto invece per 4-5 euro al litro: un'attivita' che in sedici mesi avrebbe fruttato circa otto milioni di euro.(AGI - Foggia, 21 apr.)

18 aprile 2008

ALIMENTARE/ ADOC: SPRECATI 561 EURO L'ANNO, IL 10% SPESA TOTALE


Nel cassonetto prodotti freschi(39%), pane (19%), ortofrutta(17%)
Ogni anno vengono letteralmente buttati nel cassonetto, in media, 561 euro, pari al 10% della spesa totale effettuata. Un'indagine dell'Adoc sui consumi alimentari delle famiglie mette in luce gli sprechi alimentari realizzati dagli italiani. A finire nella spazzatura sono soprattutto prodotti freschi come latte, uova, carne, preparati, mozzarella, stracchino, yogurt (39%), pane (19%), frutta e verdura (17%), affettati (10%), prodotti in busta come le insalate (6%), pasta (4%), scatolame (3%), surgelati (2%).
"E' un dato preoccupante - commenta Carlo Pileri, presidente dell'Adoc - in calo rispetto agli anni precedenti, quando comunque si spendeva meno per la spesa. A seguito delle speculazioni avvenute con l'entrata in vigore dell'euro abbiamo assistito a un notevole aumento della spesa familiare destinata ai prodotti alimentari e contestualmente a un calo degli sprechi, che comunque rimangono alti. Destinare il 10% della nostra spesa annua alla pattumiera è un lusso che non possiamo più permetterci".
Le cattive abitudini permangono anche a causa dei metodi di vendita utilizzati dai vari esercizi commerciali per rendere più abbordabile o allettante un prodotto. "I consumatori devono imparare ad essere più furbi e consapevoli - continua Pileri - oggi si spreca sia per comprare un prodotto richiesto dal figlio o dal nipote, magari attratto dal regalo allegato, che poi non mangia l'alimento, sia perché attirati dalle offerte promozionali, quali ad esempio il 3x2, che con l'illusione di risparmiare ci spingono all'acquisto di un quantitativo di prodotto superiore al necessario".
Ad incidere sugli sprechi di una famiglia sono anche le feste. Grandi appuntamenti come Natale (52 euro annui), Capodanno (21 euro), Pasqua (42 euro) e compleanni (14 euro). "Se ognuno pensasse - conclude l'associazione - che con i soldi sprecatiper questi appuntamenti, una famiglia potrebbe fare la spesa per circa 2 settimane, forse farebbe acquisti più ponderati". Tra i motivi per cui si spreca il cibo, secondo l'indagine Adoc, l'eccesso di acquisto generico (39%), prodotti scaduti o andati a male (24%), eccesso di acquisti per offerte speciali (21%), novità non gradite (9%), prodotti non necessari (7%).
Roma, 27 feb. (Apcom)