Nel cassonetto prodotti freschi(39%), pane (19%), ortofrutta(17%)
Ogni anno vengono letteralmente buttati nel cassonetto, in media, 561 euro, pari al 10% della spesa totale effettuata. Un'indagine dell'Adoc sui consumi alimentari delle famiglie mette in luce gli sprechi alimentari realizzati dagli italiani. A finire nella spazzatura sono soprattutto prodotti freschi come latte, uova, carne, preparati, mozzarella, stracchino, yogurt (39%), pane (19%), frutta e verdura (17%), affettati (10%), prodotti in busta come le insalate (6%), pasta (4%), scatolame (3%), surgelati (2%).
"E' un dato preoccupante - commenta Carlo Pileri, presidente dell'Adoc - in calo rispetto agli anni precedenti, quando comunque si spendeva meno per la spesa. A seguito delle speculazioni avvenute con l'entrata in vigore dell'euro abbiamo assistito a un notevole aumento della spesa familiare destinata ai prodotti alimentari e contestualmente a un calo degli sprechi, che comunque rimangono alti. Destinare il 10% della nostra spesa annua alla pattumiera è un lusso che non possiamo più permetterci".
Le cattive abitudini permangono anche a causa dei metodi di vendita utilizzati dai vari esercizi commerciali per rendere più abbordabile o allettante un prodotto. "I consumatori devono imparare ad essere più furbi e consapevoli - continua Pileri - oggi si spreca sia per comprare un prodotto richiesto dal figlio o dal nipote, magari attratto dal regalo allegato, che poi non mangia l'alimento, sia perché attirati dalle offerte promozionali, quali ad esempio il 3x2, che con l'illusione di risparmiare ci spingono all'acquisto di un quantitativo di prodotto superiore al necessario".
Ad incidere sugli sprechi di una famiglia sono anche le feste. Grandi appuntamenti come Natale (52 euro annui), Capodanno (21 euro), Pasqua (42 euro) e compleanni (14 euro). "Se ognuno pensasse - conclude l'associazione - che con i soldi sprecatiper questi appuntamenti, una famiglia potrebbe fare la spesa per circa 2 settimane, forse farebbe acquisti più ponderati". Tra i motivi per cui si spreca il cibo, secondo l'indagine Adoc, l'eccesso di acquisto generico (39%), prodotti scaduti o andati a male (24%), eccesso di acquisti per offerte speciali (21%), novità non gradite (9%), prodotti non necessari (7%).
Roma, 27 feb. (Apcom)
Ogni anno vengono letteralmente buttati nel cassonetto, in media, 561 euro, pari al 10% della spesa totale effettuata. Un'indagine dell'Adoc sui consumi alimentari delle famiglie mette in luce gli sprechi alimentari realizzati dagli italiani. A finire nella spazzatura sono soprattutto prodotti freschi come latte, uova, carne, preparati, mozzarella, stracchino, yogurt (39%), pane (19%), frutta e verdura (17%), affettati (10%), prodotti in busta come le insalate (6%), pasta (4%), scatolame (3%), surgelati (2%).
"E' un dato preoccupante - commenta Carlo Pileri, presidente dell'Adoc - in calo rispetto agli anni precedenti, quando comunque si spendeva meno per la spesa. A seguito delle speculazioni avvenute con l'entrata in vigore dell'euro abbiamo assistito a un notevole aumento della spesa familiare destinata ai prodotti alimentari e contestualmente a un calo degli sprechi, che comunque rimangono alti. Destinare il 10% della nostra spesa annua alla pattumiera è un lusso che non possiamo più permetterci".
Le cattive abitudini permangono anche a causa dei metodi di vendita utilizzati dai vari esercizi commerciali per rendere più abbordabile o allettante un prodotto. "I consumatori devono imparare ad essere più furbi e consapevoli - continua Pileri - oggi si spreca sia per comprare un prodotto richiesto dal figlio o dal nipote, magari attratto dal regalo allegato, che poi non mangia l'alimento, sia perché attirati dalle offerte promozionali, quali ad esempio il 3x2, che con l'illusione di risparmiare ci spingono all'acquisto di un quantitativo di prodotto superiore al necessario".
Ad incidere sugli sprechi di una famiglia sono anche le feste. Grandi appuntamenti come Natale (52 euro annui), Capodanno (21 euro), Pasqua (42 euro) e compleanni (14 euro). "Se ognuno pensasse - conclude l'associazione - che con i soldi sprecatiper questi appuntamenti, una famiglia potrebbe fare la spesa per circa 2 settimane, forse farebbe acquisti più ponderati". Tra i motivi per cui si spreca il cibo, secondo l'indagine Adoc, l'eccesso di acquisto generico (39%), prodotti scaduti o andati a male (24%), eccesso di acquisti per offerte speciali (21%), novità non gradite (9%), prodotti non necessari (7%).
Roma, 27 feb. (Apcom)