Per il cibo halal (lecito, secondo i dettami del Corano) "e' un vero e proprio boom di richieste e il 'made in Italy' potra' segnare un altro successo con i diversi piatti tipici della cucina italiana non solo sui mercati nazionali, ma anche sui mercati esteri". Lo fa presente Confagricoltura dopo la firma alla Farnesina del protocollo per la certificazione Halal registrata dalla Coreis (Comunita' Religiosa Islamica), in conformita' con la normativa italiana ed europea in materia sanitaria. "I consumatori musulmani piu' giovani", sostiene Confagricoltura, "non vogliono limitarsi ai cibi tradizionali: cosi' e' un fiorire di hamburger e lasagne halal; in Francia e' stato perfino lanciato uno spumante non alcolico chiamato 'Notte d'oriente' per brindare nelle occasioni di festa". Il 'made in Italy' - evidenzia Confagricoltura - puo' cogliere l'occasione di servire la terza grande concentrazione di musulmani nel mondo: quella europea. Si tratta di oltre 20 milioni di consumatori con buona capacita' d'acquisto e in costante crescita. La popolazione musulmana piu' numerosa e' in Francia (circa 6 milioni per quasi il 10% della popolazione), dove il fatturato quest'anno superera' i 5 milioni di euro (circa la meta' del giro d'affari del biologico) e tutte le grandi catene di supermercati hanno colto l'occasione: da Casino a Carrefour non manca mai l'halal corner. In Italia i consumatori halal si concentrano in Toscana e nelle grandi citta'. Ma i dati sono trasversali, ad esempio, nella sola Viterbo ci sono 5 macellerie islamiche e al supermercato coop del Casilino c'e' un vero e proprio corner 'lecito'. Finora la questione della macellazione islamica e della certificazione e' stata decisamente spinosa, ricorda Confagricoltura, e il marchio di qualita' che permette di certificare la conformita' del cibo halal permettera' alle imprese italiane di rispondere alla crescente domanda di un mercato che non conosce crisi: quello dei prodotti alimentari conformi alla religione islamica.
(AGI) - Roma, 1 lug.